
Coltivazione e mercato del caffè
Con la diffusione su larga scala, il caffè iniziò ad essere coltivato in modo intensivo nelle colonie inglesi e in quelle olandesi (in Indonesia), quindi iniziò anche la Francia in tutto il Centroamerica.
Le prime coltivazioni in Brasile iniziarono nel 1727.
La coltivazione del caffè dipese sempre dalla schivitù, fino alla sua abolizione nel 1888.
Il caffè è una delle merci più scambiateinsieme al petrolio e all’acciaio.
Secondo le statistiche dell’International Coffee Organization, i maggiori produttori mondiali di caffè sono, in ‘ordine di importanza, il Brasile (che produce quasi un terzo del caffè nel mondo), il Vietnam, la Colombia e l’Indonesia. Seguono, best fake id websites,con ordine variabile secondo le annate, Messico, Guatemala, Honduras, Perù, Etiopia, India.
Il mercato del caffè è in mano a poche multinazionali, una ventina di società tra cui le più importanti sono: Neumann Kaffee (Germania), Volcafè (Svizzera), Cargill (Stati Uniti), Scannable Fake ID,Esteve(Brasile/Svizzera), Aron ( Stati Uniti), ED&F Man (Regno Unito), Dreyfus (Francia), Mitsuibishi (Giappone). Solamente una di queste 20 aziende che controllano il mercato appartiene a uno stato che è anche grande produttore.
Questo sistema non avvantaggia di certo i produttori che spuntano prezzi all’origine molto bassi, che non consentono agli stati produttori di arricchirsi come potrebbero se avessero maggior potere contrattuale. Questo vale soprattutto per quei paesi africani (come Uganda, Ruanda ed Etiopia) che sopravvivono grazie al caffè, best fake ids,che rappresenta la prima fonte di reddito. Questi paesi sono molto esposti al rischio di speculazioni e subiscono molto le fluttuazioni del mercato.
Agli inizi degli anni ’90, il valore globale del caffè era di circa 30 miliardi di dollari, di cui 12 andavano ai paesi d’origine; nel 2001 era arrivato a 65 miliardi, di cui solo 5,5 miliardi rimanevano ai paesi produttori!
Alcune grosse aziende come Sara Lee/De e Nestlé possiedono società d’importazione proprie che controllano tutta la filiera del caffè, dal raccolto al consumatore.
fonte www.cibo360.it